Il senatore Bruno Astorre è il nuovo segretario regionale del Pd. Così hanno decretato le Primarie. Il senatore è stato eletto con il 70% dei consensi dagli elettori recatesi ai gazebo."Ho ricevuto le telefonate di Andrea Alemanni e Claudio Mancini - entrambi candidati alla segreteria del Pd Lazio - che ringrazio perché mettersi in gioco non è mai facile. Grazie a tutti, ai candidati, ai rappresentanti, a tutti coloro che mi hanno sostenuto e ai 2000 volontari che hanno reso possibile una giornata straordinaria di democrazia con circa 60 mila votanti. Da domani (oggi per chi legge) al lavoro con unità, umiltà e umanità", queste le prime dichiarazioni del nuovo segretario regionale del Pd.
"La grande partecipazione di oltre 60000 persone alla giornata dedicata ad eleggere il segretario e l'affermazione a larga maggioranza di Bruno Astorre sia su Roma che in Provincia ha confermato la volontà degli elettori che il progetto 'Piazza Grande' è la vera novità politica che può portare di nuovo la sinistra ad essere vincente perché è tornata a dialogare con la gente.
Questo fine settimana ha rappresentato un punto di svolta politico nel Lazio: Sabato è arrivata la conferma dal Consiglio regionale del Lazio che Nicola Zingaretti ha la maggioranza per Governare grazie per essersi messo a disposizione dei cittadini sancendo un "patto d'aula" condiviso con i rappresenti eletti democraticamente di maggioranza ed opposizione e stamattina alle prime luci dell'alba la grande maggioranza dei consensi per Astorre.
È ora di continuare a lavorare insieme, pur nelle differenze di pensiero, per promuovere una politica vincente di sinistra ne abbiamo piene le tasche del populismo di destra velleitario che finora non ha dato nessun segnale positivo al Paese". Lo dice Daniele Ognibene capogruppo LeU in Consiglio regionale Lazio in merito alla elezione di Astorre alla segreteria regionale del PD Lazio.
Vengono riconosciute ad Astorre capacità non comuni di mediazione e di confronto. Il suo filo diretto del Venerdì su Radio Radio, seguitissimo anche dai detrattori del Partito Democratico, è apprezzato proprio perché Astorre accetta le critiche e risponde anche alle domande più insidiose, sempre argomentando e mai con slogan, la moda ormai in voga nella classe politica.
Fonte: ilquotidianodellazio.it