«Salvini rispetti prima di tutto gli italiani – dichiara Daniele Ognibene, capogruppo LeU in Consiglio Regionale del Lazio – quelli che hanno liberato l’Italia dai nazifascisti e che sono morti fucilati per difendere l’Italia. Ne bastano due su tutti: Armando Amprino di Torino, che prima di morire fucilato scrive ai genitori “ci rivedremo in Paradiso Viva l’Italia, Viva gli alpini”, o l’Ufficiale Franco Balbis, combattente ad El Alamein che davanti al plotone di esecuzione grida “Viva l’Italia libera, per il bene e per l’avvenire della nostra Patria e della nostra Bandiera, per le quali muoio felice!”».
«Oggi invece – continua Ognibene – mentre io andrò prima ad “Io cammino Insieme” – un cammino della Pace da Genzano di Roma a Castelgandolfo passando per Ariccia e Albano Laziale – e poi al cimitero del Commonwealth ed infine al corteo promosso dall’ANPI alla manifestazione che si concluderà a Porta San Paolo, Salvini fa la nuova furbata: va a combattere la mafia a Corleone. Forse ha avuto un’indigestione mentre vedeva il Padrino e gli è presa male».
«Gli italiani sono quelli che l’Italia l’hanno liberata per davvero, morendo per la bandiera. Invece il signorino va in vacanza a Corleone mentre, guarda caso, i fascisti vanno a fare i gagliardi e tosti a Piazzale Loreto. E la Polizia, nata dalla Repubblica, dove era? Forse i fascisti- conclude Ognibene – sanno che a Piazzale Loreto c’è ancora tanto posto, è ora di risvegliarsi dal torpore delle divisioni sterili a sinistra. Io riconosco solo una sinistra di lotta e di anti nazi-fascismo: ora e sempre. Riprendiamoci le piazze e diciamo basta a questi falsi italiani dalle camicie verdi oggi, nere ieri, che portano al Governo sottosegretari che hanno patteggiato reati come bancarotta e che debbono agli italiani 41 milioni di euro. La sinistra è con la Resistenza e con la Festa della Liberazione».
Fonte: metamagazine.it