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Nettuno, pomeriggio di riflessione per l’incontro: "Cambiare la politica, salvare il pianeta"

Pomeriggio di riflessione sul connubio tra ambiente e politica, (mentre il cambiamento del clima fa sentire sempre di più i suoi effetti dannosi) nel dibattito che si è tenuto ieri alla Galleria Lumaca di Nettuno sul tema “Cambiare la politica, salvare il pianeta”, organizzato dal Vas (Verdi Ambiente Società). Lo spunto era dal sottotitolo dell’iniziativa: “Urbanistica, ambiente, trasporti, territorio, rifiuti: dai territori può rinascere la speranza” ha dato il via agli interventi dei relatori coordinati dal giornalista Claudio Pelagallo.
Per Stefano Zuppello dei Vas: “Verdi Ambiente e Società ha promosso un incontro a Nettuno tra dei rappresentanti istituzionali e i cittadini sul tema dei cambiamenti climatici perché crediamo che anche dai territori deve e può nascere la speranza per un futuro migliore. La Politica deve fare scelte coraggiose che su alcuni temi come i rifiuti, l’urbanistica e i trasporti facciano davvero cedere un cambiamento di passo. La raccolta differenziata collegata al riciclaggio, la cura del territorio con opere di ristrutturazione invece che il consumo del suolo, l’incentivazione del trasporto pubblico sono obbiettivi concreti che chi governa Comuni, Regioni e Paese devono perseguire”. Paolo Cento esponente di Sinistra Italiana, dopo aver ricordato che ai tempi della battaglia antinucleare davati alla centrale di Montalto di Castro “noi ecologisti avevano il sostegno degli agricoltori perchè difendevamo la terra e la salute. Per questo dobbiamo tornare a rendere popolare la sfida ecologista ai cambiamenti climatici ed utilizzare la leva fiscale per incentivare comportamenti ad impatto zero sulle emissioni inquinanti. Dobbiamo tornare nei territori per ricostruire un nuovo patto sociale sulla riconversione ecologica dell’economia”.
 
Per la senatrice di Leu Loredana De Petris: “La lotta contro i cambiamenti climatici non si vince senza una strategia di coinvolgimento dei cittadini e di tutte le categorie e senza che le amministrazioni locali e le Regioni non articolino a loro volta piani di mitigazione e adattamento. Il governo e la maggioranza attuale trova proprio su questi temi trova il suo punto di raccordo più forte ma serve un coinvolgimento dal basso delle comunità. Agire localmente e pensare globalmente questo occorre per la transizione ecologica. E bisogna far presto non c’è più tempo. Gli obiettivi di riduzione delle Emissioni debbono essere portati almeno a meno 50% nel 2030 se vogliamo provare ad arrivare a zero nel 2050. Per affrancarci dai fossili bisogna accelerare sulle rinnovabili e tagliare i sussidi ai fossili ma anche investire su infrastrutture dei trasporti sostenibili su nuove politiche industriali Green. Occorre in sintesi un GREEN NEW DEAL che e’ anche una nuova opportunità economica e occupazionale e su questo la prox legge di bilancio punta nel piano investimenti con richiesta a Bruxelles che siano scorporati dal patto di stabilità. La politica dunque davanti alla emergenza ambientale si deve assumere in pieno la responsabilità delle decisioni anche quelle impopolari perché non rimane più tempo per salvare la vita sul pianeta”.
 
Mentre il Consigliere Regionale Daniele Ognibene ha evidenziato “la vittoria ottenuta con l’ampliamento del parco dell’Appia Antica approvato dalla Regione Lazio. Un traguardo importante per la tutela e la valorizzazione del territorio. La lotta in difesa dell’ambiente è l’unica strada percorribile, ma abbiamo bisogno di soluzioni concrete. Bisogna ripartire dai territori, rispondendo ai bisogni reali dei cittadini. Il tema dei cambiamenti climatici non può lasciarci indifferenti, abbiamo davanti agli occhi gli effetti devastanti che producono soprattutto all’agricoltura, indebolendo un settore che ha bisogno di certezze. Oggi più che mai bisogna far viaggiare insieme il concetto di giustizia ambientale con quello di giustizia sociale. I danni prodotti dai cambiamenti climatici colpiscono le fasce più povere della società”.
 
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