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Daniele Ognibene Official Site

Velletri, scoperta la targa che intitola il piazzale della Villa Comunale alla maestra socialista Clementina Caligaris

 

Partecipata cerimonia stamattina presso la Villa Comunale di Velletri, dove è stata scoperta la targa che intitola il piazzale dell’area verde alla socialista Clementina Caligaris, membro della Consulta Nazionale per la Costituente e prima donna nelle Istituzioni veliterne.

Clementina fu tra le prime 13 donne ad entrare a far parte di un’Istituzione, quale la Consulta Nazionale per la Costituente, parlamento transitorio nominato dai partiti del Comitato di Liberazione Nazionale dopo il ventennio fascista.

L’iniziativa di Memoria 900 ha avuto molta eco, per una intitolazione che omaggia non la storia democratica di Velletri, ma anche la figura di una donna, un’insegnante e una carismatica segretaria di partito, che ha lottato contro l’antifascismo e per il riconoscimento dei diritti delle donne e dei lavoratori.

Il Sindaco Orlando Pocci ha presenziato alla cerimonia, insieme ai consiglieri regionali Daniele Ognibene ed Eleonora Mattia. Presente anche Dario Petti, che ha curato la biografia si Clementina, racchiusa in un libro, che ha permesso di valorizzare e celebrare la figura di Clementina Caligaris.

“L’esempio di Clementina Caligaris è un orgoglio per la comunità di Velletri che ha avuto la fortuna di ospitarla in anni complessi e decisivi per il nostro futuro e la nostra libertà. Antifascista e combattente ha accompagnato i primi vagiti della riscossa nazionale che trova sintesi nella Costituzione Repubblicana – ha detto il Primo Cittadino -. Prima donna ad avere un incarico istituzionale a Velletri dove è stata assessora per un breve periodo nel 1945. La partecipazione di questa mattina ci conferma quanto forte è stato il suo messaggio che travalica il tempo e si apre verso il futuro con la targa che le abbiamo dedicato presso la Villa Comunale piantata lì come un seme pronto a germogliare sulle ragazze e i ragazzi che si soffermeranno a leggerla. Ringrazio l’associazione Memoria ‘900 per averci proposto di ricordare Clementina Caligaris in una stagione così piena di passione e di impegno per rivendicare quella parità di genere che ancora tarda ad essere completata e che Clementina aveva visto, con lungimiranza, già allora”.

La cerimonia ha visto anche l’intervento di Massimo Morassut, dell’ANPI Velletri. “Solo l’impegno di questue donne e di questi uomini ha permesso all’Italia di ribellarsi al Fascismo e di riacquistare dignità. La memoria è importante per ricordare i valori alla base del nostro vivere comune”.

Anche un’esponente della Cgil ha portato i suoi saluti tra una folla tra cui erano presenti anche le forze dell’ordine e molti esponenti dell’Amministrazione comunale.

Dettagli della vita di Celementina ed il suo legame con Velletri sono stati ripercorsi da Dario Petti. “Una donna segretario di partito a quei tempi, fine anni ’40 e anni ’50, una donna che teneva comizi in piazza. Era lei che introduceva Pietro Nenni e tutti i grandi uomini di partito quando veniva a Velletri. Ha ricoperto tale incarico fino ad anni 80 e c’è chi la ricorda ancora al bar Baccini circondata da uomini che la ascoltavano. Maestra italiana anticonformista – ha aggiunto – che si è battuta per il riconoscimento dei diritti di tutti”.

A prendere la parola sono stati anche i consiglieri regionali che hanno espresso soddisfazione per tale intitolazione. “Abbiamo da poco approvato la legge sulla parità di genere – ha detto Mattia – e nella memoria di donne come Clementina dobbiamo continuare la battaglia”. 

“E’ un pezzo importante della storia democratica anche della nostra Velletri – ha esordito Ognibene – . Un’intitolazione cui dovrà seguire anche il racconto di queste storie nelle scuole della nostra città”.

“La storia di Clementina – ha continuato – è fatta di lotta e difesa dei valori di democrazia e libertà . Nei primi anni del ‘900 inizia una lunga militanza femminile nelle campagne del Lazio Meridionale cercando di affermare con forza i diritti di analfabeti, contadini, braccianti e maestre. Con la marcia su Roma e l’inizio della dittatura fu costretta a lasciare il suo paese di origine e a nascondersi a Velletri per sfuggire alle squadracce fasciste e, nel secondo dopoguerra, insieme all’inseparabile compagno di lotte e marito, Temistocle Velletri, assume la direzione della sezione veliterna prima del Psi e poi del Psdi. Fu amica di Pietro Nenni e Giuseppe Romita, fu candidata più volte sia alla Camera che al Senato e per il Comune, dove ricoprì anche il ruolo di assessore nella Giunta provvisoria del 1945 risultando di fatto la prima donna nelle istituzioni municipali di Velletri.E la famiglia Velletri rappresenta la storia della città. Un cognome profetico. Il cugino di Temistocle, Francesco Velletri, è stato sindaco della città e poi il nipote, Temistocle Velletri (che ha preso il nome del nonno) è stato uno dei grandi dirigenti del PCI di Velletri. Una storia ed una famiglia che non si lega soltanto alla città, ma anche alla mia storia personale. Franco e Temistocle Velletri sono stati per me degli esempi nei primi anni in cui mi sono avvicinato alla politica, i miei primi anni di militanza. E la giornata di oggi è possibile anche grazie al lavoro di Dario Petti, uno storico che ha deciso di riportare alla luce gli eventi e le personalità che hanno segnato la storia della sinistra nel Lazio. Senza il suo lavoro saremmo molto più poveri. Clementina Caligaris è una donna simbolo di Velletri ed ora, finalmente, ha una piazza in suo nome”.

Fonte CastelliNotizie
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